Definizione: Struttura di accoglienza rivolta a minori. Finalità educative, sociali e di promozione del benessere del nucleo, assicurate in forma continuativa attraverso personale qualificato. Può svolgere anche funzioni di pronto intervento o essere anche rivolta all’accoglienza di tipologie di utenza particolare (genitore vittime di maltrattamento con figli,..).
Rapporti con l’utenza: È richiesta la Carta dei Servizi in cui siano illustrati la mission della struttura, i servizi offerti, le modalità di accesso, la metodologia di lavoro, correlata da allegati relativi all’ammontare della retta, alle prestazioni erogate comprese nella retta e quelle escluse, prestazioni specifiche aggiuntive, questionari di soddisfazione. Inoltre, è richiesto il Progetto educativo individualizzato relativo al nucleo monoparentale: stesura ed aggiornamento del progetto educativo che deve essere conservato nel fascicolo di ogni nucleo. (1 Progetto Educativo Individualizzato per ogni minore). Nel progetto educativo individualizzato del nucleo dovranno comunque essere specificati obiettivi e interventi per ogni singolo componente del nucleo. Deve essere garantita, in relazione ai nuclei ospitati, la supervisione di un operatore qualificato: Consulente psicologo/pedagogista/ assistente sociale.
Utenza: minori.
Ricettività: Fino a 10 posti.
Apertura minima 365 giorni per 24 ore
Personale: 1 coordinatore, anche a tempo parziale, laureato in scienze: dell’educazione/formazione, psicologiche, sociologiche e di servizio sociale o un dipendente in servizio con funzioni educative ed esperienza di almeno 5 anni. 1 operatore socioeducativo ogni 5 ospiti presenti, nelle ore diurne. Deve essere garantita la reperibilità in struttura di un operatore socio-educativo nelle ore notturne (22-7) per le udo di nuova attivazione l’operatore socio-educativo è individuato nell’educatore professionale in possesso almeno della laurea triennale o magistrale L19. Per l’attuazione del Pei è necessario prevedere figure specialistiche coerenti con gli obiettivi del Progetto.
Generali della struttura: Ogni comunità educativa deve garantire il possesso dei requisiti previsti da norme vigenti in materia di civile abitazione. Gli enti gestori, in presenza di ospiti con disabilità motoria, dovranno adottare idonei accorgimenti atti al superamento delle eventuali barriere architettoniche. In presenza di ospiti in età infantile devono essere adottati idonei accorgimenti atti ad evitare situazioni di pericolo (es. spigoli acuti, gradini, radiatori sporgenti, infissi con bordi taglienti, prese elettriche non schermate ecc.).
Gestione dell’emergenza: documento che attesti le modalità attuate dalla struttura per le manovre rapide in caso di evacuazione dei locali compreso il Documento di Valutazione dei Rischi.
Articolazione della struttura: La comunità dovrà essere articolata in modo da garantire i seguenti spazi: cucina, soggiorno/pranzo, spazio comune dedicato a giochi/compiti, (camere da1, 2 massimo 3 letti, dimensioni secondo regolamento locale di igiene.
Servizi igienici: un bagno, dotato di vasca/doccia, lavabo, bidet, vaso ogni 5adulti; i bagni devono essere dotati di un sistema di comunicazione, di facile uso da parte degli ospiti, idoneo a segnalare le richieste di aiuto e di assistenza. Servizio igienico per il personale.
L’ASP Basso Lodigiano nasce come ente di gestione socio sanitario ed in particolare nell’area anziani con la RSA “San Giorgio”, l’Assistenza domiciliare integrata e nel settore delle cure palliative con l’Hospice “Città di Codogno” e l’Unità cure palliative domiciliari. Inoltre, la sede di Codogno ha a disposizione un grande parco immerso nel tessuto cittadino che potrebbe essere aperto alla cittadinanza.
Questi aspetti potrebbero diventare importanti punti di forza per il recupero dei minori, infatti un impegno a favore degli anziani e dei malati terminali potrebbe accendere riflessioni sull’importanza della vita oltre che del rapporto umano basilari per un recupero psico-sociale.
Il parco poi, magari manutenuto e organizzato dai ragazzi, potrebbe diventare un luogo di incontro tra gli anziani della città, gli anziani della RSA, le associazioni di volontariato e gli stessi minori organizzando eventi e manifestazioni.
Il settore socio sanitario potrebbe diventare, con un percorso formativo, un possibile sbocco lavorativo.